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26 Aprile 2021
Sostenibilità – nuovo orizzonte delle imprese
By Hudy Dreossi, Business Partner A.Q.A Network
Stiamo vivendo una rivoluzione ed è dobbiamo prenderne consapevolezza: le nostre società sconvolte dalla pandemia di Covid-19 e dai mutamenti climatici ormai evidenti stanno riconoscendo la necessità di rivedere le direttrici dello sviluppo e programmare una crescita “sostenibile”.
Non sono poche le realtà imprenditoriali che stanno scoprendo come l’assunzione di piani industriali in grado di generare un valore condiviso capace di rispettare le esigenze delle persone e limitare l’impatto sull’eco-sistema delle produzioni possa rivelarsi la chiave per gestire il prossimo futuro. Alla luce delle disponibilità finanziare che verranno offerte dal piano di ripresa Next Generaton EU e della sempre più pesante competizione internazionale, soprattutto nel reperimento delle materie prime e nella gestione dei canali di vendita, appare cruciale nella definizione di programmi di investimento valutare l’introduzione di strumenti per coniugare profitto e valore sociale.
Comprendendo gli stimoli giunti da eminenti osservatori ed organizzazioni sovrannazionali (Organizzazioni delle Nazioni Unite ed Unione Europea) e notando l’interconnessione tra i mercati, PMI e cittadini stanno prendo coscienza della urgenza di un cambio di passo. È infatti possibile descrivere come si stia formando in modo spontaneo una reale sensibilità verso le tematiche della tutela ambientale e verso forme “uno sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri” (definizione presente nel rapporto dell’ONU “Our Common Future” sull’ambiente).
In questo contesto, i naturali destinatari di tali stimoli sono le imprese che attraverso le loro strategie e le loro politiche commerciali hanno l’opportunità di assolvere a ruolo di generatori di benessere oltre che di ricchezza. Si documenta che, quale reazione alla costante riduzione della capacità di fare welfare da parte della autorità statali ed alle esternalità di negativa della digitalizzazione e della finanziarizzazione dell’economia, le comunità di cittadini-consumatori hanno iniziato a concedere maggiore fiducia a quelle organizzazioni sia locali che multinazionali, proiettate ad assumersi una Responsabilità Società d’Impresa. Le imprese sono riconosciute come volano dello sviluppo dei territori, della salvaguardia delle identità e compressione delle situazioni di conflittualità.
Nei fatti la sostenibilità, si configura come strumento di management che si integra al modello di business dell’impresa e viene collegato a tre “pilastri” fondamentali da mettere a sistema:
Sostenibilità ambientale – garantire la disponibilità e la qualità delle risorse naturali attraverso politiche di riduzione dei consumi e delle emissioni
Sostenibilità economica – garantire efficienza economica e flussi di cassa indispensabili per il mantenimento dell’integrità operativa
Sostenibilità sociale – garantire qualità delle relazioni, la sicurezza e lo sviluppo delle potenzialità di ognuno
Quest’ultimo punto è indubbiamente fondamentale per dare sostanza e continuità alle politiche di accettazione/valorizzazione delle differenze ed inclusioni/attenzioni dei soggetti più fragili. In un’economia fortemente legata alle soft-skills, si nota, un’impresa capace di favorire le migliori relazioni interne ed esterne otterrà i migliori risultati in termini di produttività e di coinvolgimento delle persone al raggiungimento degli altri obiettivi.
È cruciale dare stimolo alla meritocrazia ed favorire di una gestione etica: il primo passo è la parità di genere.
I vantaggi di adeguare le proprie strutture alla sostenibilità, stante i progetti legislativi di prossima uscita potrebbero essere:
- capacità di ottenimento di contributi (sostegni per l’economia circolare, 4.0 e maggiori punteggi in bandi pubblici);
- canali agevolati per il ricorso al mercato del credito e sostegni nelle aggregazioni di imprese;
- capacità di attrarre e fidelizzare le persone con le giuste competenze;
- sviluppo di una filiera sostenibile (sia con i propri fornitori che
- come fornitori);
- miglioramento dell’immagine aziendale e della reputazione del brand.
Nell’ultimo anno, le aziende che meglio hanno affrontate le conseguenze delle restrizioni e del distanziamento sociale sono le realtà che si sono dotate di strumenti per integrazione casa-lavoro e saputo gestire i rapporti con la filiera fornitori-clienti con politiche di medio lungo termine.
I numeri di bilancio dimostrano come esista una correlazione positiva tra sostenibilità e risultati economici: fra le imprese industriali italiane che hanno investito in politiche ambientali nel 2017, il 32% ha aumentato il fatturato, il 28% ha incrementato l’occupazione e il 34% ha visto aumentare l’export (dati Unioncamere e Symbola, Greenitaly 2018), percentuali superiori a quelle che non l’hanno fatto.
I consulenti di A.Q.A Network partecipano attivamente alla ripartenza post-pandemica delle nostre PMI promuovendo la generazione di valore delle nostre organizzazioni capaci di integrare sviluppo tecnologico, promozione del benessere delle persona e rispetto dell’ambiente.
Chiamateci per un confronto!
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