Lettera del capo indiano e il Green Deal

  • 22 Giugno 2020

    Lettera del capo indiano e il Green Deal

    By Laura Chiodi, Business partner A.Q.A Network

     

    Anno 2020 -Dove ci sta portando la nostra incoscienza collettiva ? le nostre fondamenta ecologiche sono a rischio

    Anno 1854 -Lettera del capo indiano Sealth al presidente Usa Franklin Pierce

     

    ANNO 2020:Le attività antropiche stanno distruggendo l’ambiente e lo stanno facendo ad un ritmo tale da mettere in pericolo le “fondamenta ecologiche della società” e della salute umana. Questo il referto di oltre 250 scienziati ed esperti, provenienti da più di 70 Paesi, contenuto nel Global Environmental Outlook delle Nazioni Unite.

    Nelle sue oltre 700 pagine fotografa la triste realtà, riportando gli ultimi dati sullo stato delle acque, del suolo, dell’aria e della biodiversità. Questo il possibile futuro: senza alcuna azione protettiva nei confronti della Madre Natura, nel 2050 andremo incontro a milioni di morte premature.

    Ogni anno solo l’inquinamento atmosferico provoca 6-7 milioni di vittime e perdite economiche ingenti (lo smog causa una vittima ogni 5 secondi) Entro il 2050 questi numeri aumenteranno vertiginosamente, soprattutto nelle città dell’Asia, del Medio Oriente e dell’Africa

    Ma i pericoli non arrivano solo dall’aria. Secondo gli autori del Global Environmental Outlook gli inquinanti chimici riversati nei sistemi d’acqua dolce faranno sì che la resistenza antimicrobica diventi una delle principali cause di morte entro il 2050 mentre crescerà l’impatto degli interferenti endocrini a sul neurosviluppo dei bambini.

    Tra gli invertebrati, ben 42% delle specie terrestre è a rischio estinzione. Il quadro è anche deprimente per i vertebrati: tra il 1970 e il 2014, il numero totale delle” popolazioni di specie” è diminuito in media del 60%

    Secondo gli scienziati solo con un forte impegno su scala globale, che includa drastiche riduzioni delle emissioni di carbonio, miglioramento della gestione delle risorse e riduzione dell’inquinamento ,gli esseri umani possono evitare gli effetti peggiori.

    Ma la finestra d’azione si sta chiudendo velocemente. “La scienza è chiara“ ha affermato Joyce Msuya, direttore esecutivo del Programma ambientale dell’ONU (UNEP) ”La salute e la prosperità dell’umanità sono direttamente legate allo stato del nostro ambiente. Questo rapporto rappresenta una prospettiva per l’umanità. Siamo ad un bivio: continuiamo sulla strada attuale, che porterà ad un futuro oscuro per l’umanità, o ci concentriamo su un percorso di sviluppo più sostenibile? Questa è la scelta che devono fare i nostri leader politici, ora”.

    Il rapporto sottolinea che il mondo ha la scienza, la tecnologia e la finanza e “ha bisogno di muoversi verso un percorso di sviluppo più sostenibile, sebbene manchi ancora un sostegno sufficiente da parte dei leader economici e politici, che si aggrappano a modelli obsoleti di produzione e sviluppo”.

    ANNO 1854: Questa lettera scritta  166 anni fa dal Capo Indiano di Seattle nel 1854, in risposta all’offerta fattagli dal “capo bianco” a Washington di comprare la loro terra è una testimonianza, profonda e struggente di dove ci avrebbe portato un atteggiamento stolido e incosciente.

    Come potete acquistare o vendere il cielo, il calore della terra? L’idea ci sembra strana. Se noi non possediamo la freschezza dell’aria, lo scintillio dell’acqua sotto il sole com’è che voi potete acquistarli?

    Ogni parco di questa terra e’ sacro per il mio popolo. Ogni lucente ago di pino, ogni riva sabbiosa, ogni lembo di bruma dei boschi ombrosi, ogni radura ogni ronzio di insetti e’ sacro nel ricordo e nell’esperienza del mio popolo.

    La linfa che cola negli alberi porta con se’ il ricordo dell’uomo rosso. Noi siamo una parte della terra, e la terra fa parte di noi.

    I fiori profumati sono i nostri fratelli, il cavallo, la grande aquila sono i nostri fratelli, la cresta rocciosa, il verde dei prati, il calore dei pony e l’uomo appartengono tutti alla stessa famiglia.

    Quest’acqua scintillante che scorre nei torrenti e nei fiumi non e’ solamente acqua, per noi e’ qualcosa di immensamente significativo: e’ il sangue dei nostri padri.
    I fiumi sono nostri fratelli, ci dissetano quando abbiamo sete. I fiumi sostengono le nostre canoe, sfamano i nostri figli.

    Se vi vendiamo le nostre terre, voi dovrete ricordarvi, e insegnarlo ai vostri figli, che i fiumi sono i nostri e i vostri fratelli e dovrete dimostrare per fiumi lo stesso affetto che dimostrerete ad un fratello.

    Sappiamo che l’uomo bianco non comprende i nostri costumi. Per lui una parte di terra e’ uguale all’altra, perche’ e’ come uno straniero che arriva di notte e alloggia nel posto che piu’ gli conviene. La terra non e’ suo fratello, anzi e’ suo nemico e quando l’ha conquistata va oltre, piu’ lontano.


    Tratta sua madre, la terra, e suo fratello, il cielo, come se fossero semplicemente delle cose da acquistare, prendere e vendere come si fa con i montoni o con le pietre preziose. Il suo appetito divorera’ tutta la terra e a lui non restera’ che il deserto.

    Io non lo so. I nostri modi sono differenti dai vostri. La vista delle vostre città fa male agli occhi del pellerossa. Ma forse il pellerossa è un selvaggio e non comprende.
    Non esiste un posto accessibile nelle citta’ dell’uomo bianco. Non esiste un posto per vedere le foglie e i fiori sbocciare in primavera, o ascoltare il fruscio delle ali di un insetto. Ma forse e’ perche’ io sono un selvaggio e non posso capire.

    Il baccano sembra insultare le orecchie. E quale interesse puo’ avere l’uomo a vivere senza ascoltare il canto solitario di una  cicala o il chiacchierio delle rane, la notte, attorno ad uno stagno?
    Io sono un uomo rosso e non capisco. L’indiano preferisce il dolce suono del vento che slanciandosi come una freccia accarezza la faccia dello stagno, e preferisce l’odore del vento bagnato dalla pioggia mattutina, o profumato dal pino pieno di pigne.

     L’aria e’ preziosa per l’uomo rosso, giacche’ tutte le cose respirano con la stessa aria: le bestie, gli alberi, gli uomini tutti respirano la stessa aria.

    L’uomo bianco non sembra far caso all’aria che respira.

    Come un uomo morente da vari giorni, è intorpidito dalla puzza.

    Ma se noi vendiamo le nostre terre, voi dovrete ricordare che l’aria per noi e’ preziosa, che l’aria divide il suo spirito con tutti quelli che fa vivere.
    Il vento che ha dato il primo alito al Nostro Grande Padre e’ lo stesso che ha raccolto il suo ultimo respiro.

    E se noi vi vendiamo le nostre terre voi dovrete guardarle in modo diverso, tenerle per sacre e considerarle un posto in cui anche l’uomo bianco possa andare a gustare il vento reso dolce dai fiori del prato.

    Considereremo l’offerta di acquistare le nostre terre.

    Ma se decidiamo di accettare la proposta io porro’ una condizione: l’uomo bianco dovra’ rispettare le bestie che vivono su questa terra come se fossero suoi fratelli.


    Sono un selvaggio e non comprendo nessun altro modo. Ho visto un migliaio di bufali putrefatti nella prateria, lasciati lì dall’uomo bianco che gli ha sparato da un treno in corsa.

    Sono un selvaggio e non comprendo come il cavallo fumante d’acciaio possa essere più importante del bufalo che noi  uccidiamo solo per sopravvivere.

    Cosa è l’uomo senza le bestie? Se tutte le bestie non ci fossero più, l’uomo morirebbe dalla grande solitudine del  suo spirito. Perché qualsiasi cosa succede ad una bestia, molto presto
    accade all’uomo. Tutte le cose sono legate tra loro.

    Dovrete insegnare ai vostri figli che il suolo che essi calpestano e’ fatto dalle ceneri dei nostri padri. Affinche’ i vostri figli rispettino questa terra, dite loro che essa e’ arricchita dalle vite della nostra gente.

    Insegnate ai vostri figli quello che noi abbiamo insegnato ai nostri: la terra e’ la madre di tutti
    noi. Tutto cio’ che di buono arriva dalla terra arriva anche ai figli della terra. Se gli uomini sputano sulla terra, sputano su sè stessi.

    Noi almeno sappiamo questo: la terra non appartiene all’uomo, bensi’ e’ l’uomo che appartiene alla terra.

     Questo noi lo sappiamo. Tutte le cose sono legate fra loro come il sangue che unisce i membri della stessa famiglia. Tutte le cose sono legate fra loro. Tutto cio’ che si fa per la terra lo si fa per i suoi figli.

    Non e’ l’uomo che ha tessuto le trame della vita: egli ne e’ soltanto un filo. Tutto cio’ che egli fa alla trama lo fa a sè stesso.

    C’e’ una cosa che noi sappiamo e che forse l’uomo bianco scoprira’ presto: il nostro Dio e’ lo stesso vostro Dio. Voi forse pensate che adesso lo possedete come volete possedere le nostre terre ma non lo potete. Egli e’ il Dio dell’uomo e la sua pieta’ e’ uguale per tutti: tanto per l’uomo bianco quanto per l’uomo rosso.

     Questa terra per lui e’ preziosa.

     Dov’e’ finito il bosco? E’scomparso.

     Dov’e’ finita l’aquila? E’scomparsa.

    Questo destino è un mistero per noi, perché non comprendiamo.

    Quando il bufalo selvaggio sarà massacrato, i cavalli selvaggi addomesticati, gli angoli segreti della foresta violati e la vista delle colline rovinata dai cavi parlanti, cosa resterà?

    Sarà la fine della vita e l’inizio della sopravvivenza.
    Ma siamo selvaggi… e non comprendiamo.”
    Capo Seattle(1854)

    E’ uno scritto stupendo sull’ambiente , sono pennellate emozionali e predittive , ricche di saggezza,che toccano mente  e cuore.

    Alla luce di quanto sopra chiediamoci: nel nostro percorso storico chi sono stati realmente i selvaggi? E dove vogliamo andare?

    Cosa possono fare le Aziende?

    Le imprese, come spesso accaduto nella storia, hanno l’opportunità di re-interpretare e dare “gambe” alle istanze di pochi innovatori favorendo il consolidarsi di movimenti di opinione e l’evolversi di sensibilità. La fusione dell’interesse collettivo e di quello privato è stata infatti la chiave per lo sviluppo delle moderne società.

    Alla fine del 2019, la Commissione Europea, attraverso un piano di portata decennale ha voluto gettare le basi per una conversione della produzione continentale improntata sulla eco-sostenibilità e sul benessere diffuso. Il programma, subito indentificato quale Green Deal, è costituito da una serie di incentivi, anche a fondo perduto, ed azioni di penalizzazioni, identificate in tasse ambientali che hanno l’obiettivo di coinvolgere i principali attori del sistema economico a porre in atto strategie capaci di favorire la sostenibilità economica di investimenti a medio lungo termine. L’obiettivo è incoraggiare anche il singolo imprenditore ad identificare nella tutela dell’ambiente una direttrice di incremento della redditività della sua organizzazione ed un volano per lo sviluppo armonico dell’intero ambiente economico. L’investimento della UE supera i 1000 miliardi di EU e si profila quale il più concreto progetto di incremento della competitività delle produzioni comunitarie sul palcoscenico mondiale.

    I consulenti di AQA Network, consci del valore della salvaguardia dell’ecosistema e delle conseguenze di un posticipo nell’affrontare il tema riconversione “green”, richiamano la platea degli imprenditori ad analizzare i molteplici vantaggi di includere nelle proprie strategie azioni eco-friendly, estremamente significativi nelle PMI, in particolare quelle orientate all’export e pronte alla sfida dell’innovazione.

     

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