Change Management
Omnia mutantur, “tutto cambia”, diceva nel 43 A. C. Publio Ovidio Nasone.
E infatti il cambiamento è presente ogni giorno nella nostra vita personale ed aziendale.
Le organizzazioni contemporanee si trovano a gestire il cambiamento ad una velocità inimmaginabile nelle aziende del passato; questo impone a realtà piccole e grandi, pubbliche e private un approccio nuovo che cavalchi il cambiamento.
La resistenza al cambiamento rischia di soffocare le Organizzazioni, perché frena i processi di crescita e innovazione, per cui è vitale vincere le resistenze delle Risorse Umane, a tutti i livelli, per accompagnare l’azienda verso nuovi obiettivi.
Infatti ogni persona in Azienda è utile al cambiamento a prescindere dal ruolo o dalla gerarchia aziendale
Definizione di Change management: «L’insieme dei processi, strumenti e tecniche per gestire il lato umano dei processi di cambiamento, per raggiungere i risultati richiesti, e realizzare effettivamente il cambiamento all’interno delle attitudini individuali, dei team interni e del sistema allargato» (The Change Management Toolbook © – Holger Nauheimer).
A.Q.A Network vi mette a disposizione un esperta che da anni si occupa di di progetti di Change Management per PMI che vivono situazioni diverse, dal passaggio generazionale al ridimensionamento aziendale.
Il suo approccio nel Change Management è di tipo costruttivista sistemico, utilizza, fra gli altri, gli strumenti della Programmazione Neuro Linguistica, di cui uno dei postulati portanti è che “la mappa non è il territorio”.
Questo concetto è utilizzato dalle neuroscienze per spiegare che l’individuo non ha accesso diretto alla struttura della realtà, ma ha soltanto accesso a un insieme di costrutti (stratificatisi nel tempo) che la rappresentano; in altre parole ognuno di noi vive in una propria rappresentazione della realtà.
Utilizzando quindi l’approccio costruttivista sistemico incontra le persone a tutti i livelli dell’Organizzazione, presentando le informazioni riguardanti il cambiamento e le sue conseguenze in modo tale che le persone con mappe mentali diverse possano comprenderle e interrompano la resistenza.
I metodi che utilizza, basati sulla relazione mappa/territorio, aiutano le persone a diventare più consapevoli dei propri pensieri e ragionamenti, a consentire che i propri pensieri e ragionamenti divengano visibili agli altri lavorando sui conflitti costruttivi e, infine, ad imparare ad esplorare meglio i pensieri e ragionamenti altrui, mettendosi in una posizione non giudicante.
In questo modo vengono accolti, affrontati e destrutturati i conflitti esistenti in azienda, si lavora alla costruzione condivisa di una visione e di una strategia che vengono costruite, spiegate e accettate come le migliori possibili per quella organizzazione in quella situazione e in quel momento.
Dovendo intervenire sulla struttura stessa del sistema-azienda, entriamo nel sistema stesso con modalità non pre-determinate, per attivare nelle persone delle nuove energie che genereranno il cambiamento organizzativo.
Il cambiamento delle organizzazioni non è infatti rigidamente pre-determinabile: il pensiero sistemico insegna che non esiste una causalità lineare dei processi e dei sistemi di relazioni. Non c’é linearità né uni direzionalità, ma causalità circolare.
Il modello di Change Management che utilizziamo si basa su 5 step (Modello ADKAR-Prosci): Awareness – Desire – Knowledge – Ability – Reinforcement
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