Come usare Facebook per il marketing aziendale

  • 21 Gennaio 2018

    Come usare Facebook per il marketing aziendale

    By Woodoo, Partner Network A.Q.A.

    Negli ultimi 8-10 anni si è palesato in modo evidente come i social network siano ormai entrati intrinsecamente nella nostra società, travalicando l’aspetto della semplice interazione sociale per influenzare sentimenti, decisioni, mode, scelte politiche e naturalmente anche il marketing. Con l’avvento e successiva diffusione del web nel mondo, il web marketing e l’e-commerce hanno assunto in modo consequenziale una importanza sempre più basilare. Contestualmente i social network, insieme ai motori di ricerca, ne sono diventati i pilastri fondamentali.

    Al giorno d’oggi per una società/azienda che offre servizi di qualsiasi tipo e non solo, l’aspetto social va non solo tenuto in elevata considerazione, ma anche curato in modo efficace in un processo di autopromozione e interazione con il pubblico a cui sono rivolti i servizi proposti. Anche la più piccola azienda può così ricavare importanti risultati da una gestione efficace dei social network, al di là delle sponsorizzazioni, scegliendo con cura i post, il testo, le immagini e naturalmente coltivando la propria ‘fanbase’ (ovvero l’insieme di persone che hanno il ‘mi piace’ sulla relativa pagina). Il ritorno può essere ad esempio, oltre una diffusione del proprio brand, anche la creazione di potenziali lead.

    In questo caso specifico ci concentriamo su Facebook, la cui portata e trasversalità ne fanno uno dei social network più utilizzati al mondo. Tra gli obiettivi principali c’è quello della diffusione del proprio brand e, qualora ad esempio si vendano servizi, anche di marketing mirato per ottenere lead. Dobbiamo innanzitutto tenere ben presente che Facebook è costituto da complessi algoritmi, che subiscono frequenti modifiche o aggiornamenti, i quali costruiscono una rete di regole estremamente ‘liquida’. Una gestione efficace della pagina aziendale Facebook deve dunque essere costantemente affiancata alla conoscenza dello stato dell’arte delle regole di questo social network, ovvero su come ‘ragionano’ gli algoritmi, perché da quelli dipendono fortemente i nostri risultati.

    Un aspetto fondamentale da avere sempre bene a mente è che Facebook vuole massimizzare il tempo che gli utenti spendono nella sua piattaforma e per farlo deve esserci interazione. La nostra pagina dovrà dunque essere il più possibile interattiva con la propria fanbase, esempio concreto: una volta prodotto un post, gli algoritmi di Facebook provvederanno alla diffusione all’interno della fanbase, ma questo non significa che ogni singola persona di questo insieme vedrà il nostro post, anzi, molto probabilmente meno della metà! Per massimizzare la diffusione bisogna che questo post sia interattivo, come? Rispondendo il prima e il più possibile ai commenti degli utenti sul nostro post, mettere i ‘mi piace’ a quelli che riteniamo positivi, incitando all’interazione scrivendo un commento del tipo: vi piace?, diteci la vostra, segnalateci i vostri commenti qui sotto, e così via. In questo modo si tiene per così dire ‘vivo’ il post e gli algoritmi di Facebook ne rilanciano la diffusione, massimizzando dunque quella del nostro brand. Teniamo presente che più persone della nostra fanbase vengono raggiunte, più è probabile che gli amici di queste persone che non ne fanno parte vengano a conoscerci, in una sorta di effetto domino che fa crescere la nostra stessa fanbase. Dunque bisogna interagire nei limiti del possibile nei post che inseriamo. Per usare una metafora, un post messo fine a sé stesso senza che poi venga curato nelle eventuali interazioni è come lanciare un sassolino in uno stagno: una volta fatto rumore e creato delle ondine nella superficie dell’acqua, in poco tempo tutto torna come prima. Rispondere agli utenti o incitare all’interazione qualora non ci fosse scrivendo per primi dei commenti ai propri post, è come rilanciare nuovi sassolini: così facendo avremo maggiore probabilità che qualcuno si accorga che nello stagno è successo qualcosa.

    Ovviamente non basta l’interazione. Il post giusto deve anche essere comunicativo, emozionale, messo nel momento giusto e contestualizzato in modo corretto. Ricordiamoci sempre che chi naviga su Facebook, scorre una lista interminabile di informazioni e post di vario genere (pur sempre pilotata dagli algoritmi) e in questo grande mare dobbiamo attirare l’attenzione. Per stimolare l’interesse bisogna giocare sulle emozioni e sull’istinto, seguendo le più elementari regole del neuro-marketing, una branca del marketing ancora soggetta ad ampi studi. Sappiamo ad esempio che la stragrande maggioranza degli utenti si soffermano sui titoli e su quelli dobbiamo giocare se siamo ad esempio degli editori e postiamo notizie, ma evitando di esagerare storpiando la realtà o facendo call-to-action troppo spinte che possano far si che gli algoritmi ci penalizzino (ad esempio le frasi ecco dove, ecco come, guarda qui, possono penalizzare la diffusione del nostro post). Ergo, titoli accattivanti ma etici. Se invece vogliamo vendere un prodotto, dobbiamo utilizzare una o più immagini accattivanti nel nostro post, affiancate da un testo giusto, non troppo lungo e pomposo, ma breve, efficace ed eventualmente corredato dei simboli messi a disposizione dal social network. Quando mettiamo un post sulla nostra pagina Facebook chiediamoci sempre se a noi stessi per primi attirerebbe l’attenzione. Un’immagine poco comunicativa, anche se affiancata da un buon testo fa perdere efficacia al post: ebbene sì, gli algoritmi valutano anche la creatività.

    Altro aspetto importante da tenere in considerazione è la frequenza dei post, che dipende fortemente dal tipo di servizi che offriamo. Bisogna evitare il cosidetto ‘overposting’ in relazione a quello che proponiamo, altrimenti gli utenti della nostra fanbase potrebbero interpretarla come spam e abbandonare la nostra pagina. Il post giusto dunque anche al momento giusto: se il nostro core business è su un singolo tipo di prodotto/servizio, potrebbe essere più che sufficiente anche un solo post al giorno, viceversa se vendiamo prodotti/servizi di vario genere, può essere necessario anche postare più volte in un giorno. Vanno considerati anche gli orari più efficaci, ovvero le fasce temporali dove presumibilmente gli utenti della nostra fanbase saranno con maggiore probabilità su Facebook, e agire in funzione di quelli. A proposito di overposting e di conseguenze negative ad esso collegate, questo può essere evitato o limitato utilizzando la cosiddetta targettizzazione del post: ovvero il post che mettiamo può venire indirizzato solo a una parte della nostra fanbase filtrando ad esempio per interessi o localizzazione. In questo modo possiamo permetterci più post in quanto mirati a un pubblico ristretto e che dunque procedono in parallelo: un meccanismo questo che gli algoritmi di Facebook premiano, in quanto in questi sottoinsiemi di utenti il post mirato si diffonde più capillarmente.

    Ricordiamoci sempre che l’obiettivo è quello di massimizzare la diffusione del nostro post, non solo sulla nostra fanbase, ma soprattutto sull’insieme degli utenti che non ci conosce e ancora non ha il mi piace alla nostra pagina: per farlo il post deve essere comunicativo, messo al momento giusto e successivamente curato nelle interazioni. Solo così aumenteranno le probabilità di avere un ritorno in potenziali lead.

    Naturalmente non si da niente per niente. Va considerato anche l’aspetto fondamentale della sponsorizzazione, che comunque non prescinde dalle regole del post efficace appena elencate.

    (su questo punto seguirà un successivo approfondimento)

    Come già detto la rete di regole e algoritmi che costituisce il mondo Facebook è estremamente complesso e liquido, soggetto a continui cambiamenti e talvolta stravolgimenti, un po’ come il mare in tempesta. Bisogna quindi sapere sempre come cavalcare le onde di Facebook, impresa non sempre semplice e che richiede tempo; per tale motivo è spesso consigliabile essere affiancati da un social media manager, che oltre a impostare i post per la nostra pagina ci tenga costantemente aggiornati sulle novità di questo social network in continua evoluzione. Ultima in tal senso la volontà di Facebook di minimizzare la diffusione dei brand sulla timeline degli utenti a favore dei post, video e foto di amici e parenti come ha spiegato lo stesso Mark Zuckerberg.

    Come sopravvivere e mantenere la presenza organica nella newsfeed con il nuovo algoritmo?

    Probabilmente a vincere saranno le aziende più innovative e che organizzeranno i contenuti in modo strategico e rivolti alla conversazione e comunicazione con i propri clienti (o potenziali).

     

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