Ora è il momento di tenere ben saldo il timone con l’occhio sulla bussola

  • 5 Maggio 2020

    Ora è il momento di tenere ben saldo il timone con l’occhio sulla bussola

    By Hudy Dreossi – Business Partner  A.Q.A. Network

    Carissimi imprenditori,
    l’ora della ripartenza è imminente e proprio in questa fase, quanto mai delicata in cui ognuno di noi è chiamato ad accettare i nuovi scenari determinatisi a seguito della pandemia, emerge l’esigenza contemporaneamente di elaborare soluzioni mirate di breve termine e pianificare strategie valide per il biennio di ripresa economica. Attualmente è impossibile misurare la capacità di reazione dei mercati: per la classe media europea la pandemia ha riproposto le paure del 2008 e per il mondo imprenditoriale è stata una tegola che ha fatto emergere le difficoltà connesse alla sottocapitalizzazione ed una scarsa propensione per la digitalizzazione.

    Al fine di supportare i primi interventi nelle imprese, è forte volontà dei consulenti di A.Q.A. Network, di offrire un contributo agli imprenditori che si apprestano a rialzare le saracinesche. L’obiettivo fondamentale del documento è invitare gli operatori ad identificare la misura reale dei danni subiti e l’identificazione delle necessità di breve termine quale vincolo per l’impostazione di azioni correttive. È necessario tenere appunto la barra a dritta, limitando il consumo di cassa alla gestione del corrente e dosando gli investimenti di ricostruzione delle relazioni con clienti e fornitori.

    Nel documento, verranno presentate una serie di azioni di “protezione” dell’integrità aziendale.

    Analisi e rappresentazione delle esigenze e delle fonti di breve termine – Prioritaria ad ogni azione correttiva “speciale” per ripartenza, è la quantificazione delle uscite finanziarie “indispensabili per la produzione” che dovranno essere coperte con riserve di valore frutto dell’attività interrotta o ricorrendo a rifinanziamenti mirati. Dato per scontato l’utilizzo degli strumenti concessi dal Governo quali la sospensione di leasing, mutui ed il posticipo dei versamenti di imposta a copertura dei costi fissi, ogni unità produttiva dovrà ripensare al peso del ciclo monetario. Tenendo conto, ulteriormente, di un naturale deterioramento di crediti sorti nei primi due mesi dell’anno, appare fondamentale un’analisi puntuali delle necessità di minima al riguardo delle spese per materie prime, del costo del lavoro e degli oneri accessori di gestione.

    Ovviamente con evidenti differenze da settore a settore, questa fase di recessione è un’occasione per le imprese a ridisegnare la funzione di approvvigionato, impostando rapporti di medio lungo termine con gli operatori più disponibili ad agevolare la ripartenza con pagamenti rapportati all’avvio degli incassi.

    Gestione delle fonti – Considerato l’ammontare necessario alla produzione delle prime forniture sarà necessaria la valutazione delle fonti: in questa fase sarà fondamentale per l’imprenditore gestire le relazioni con tutti gli stakeholder al fine di ricevere fiducia in termini di dilazione.

    Nella primissima fase di avvio le fonti esterne possono identificarsi nel residuo di scoperto ancora disponibile a fine febbraio e la bancabilità delle fatture aperte non ancora scontate: le iniezioni di nuova finanza supportate dal Decreto Liquidità, è doveroso affermarlo, troveranno luogo negli ultimi quattro mesi dell’anno.

    Attenzione alla gestione del magazzino – La definizione precisa delle esigenze e la ricerca di fonti interne è funzionale a limitare al minimo azioni straordinarie, atte al mantenimento dell’equilibrio finanziario che possono produrre erosioni del patrimonio. Il principale pericolo per le imprese è subire l’effetto di comportamenti opportunistici da parte di imprese multinazionali e clienti a forte capitalizzazione. Queste ultime realtà talvolta controllate da fondi d’investimento o da holding internazionali possono sfruttare il surplus di cassa per ottenere forti ribassi di prezzo.

    Si ritiene prudente infatti limitare al minimo “vitale” la porzione di patrimonio che verrà messa rischio al fine della salvaguardia dell’assetto organizzativo aziendale, che si palesa in tali situazioni di forte incertezza operativa quale elemento intangibile più prezioso.

    Superato lo scoglio della ripartenza tra luglio e settembre sarà inoltre importante ripensare al modello di business dell’impresa alla luce degli sconvolgimenti in atto che dovranno essere interpretati da ogni imprenditore.

    Anche in questa fase attraverso i comunicati e le newsletter i consulenti di A.Q.A proveranno a tradurre i trend e ad agevolare le improrogabili revisioni delle nostre organizzazioni imprenditoriali.

     

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