Le nuove ripartenze nel rapporto Banca-Impresa

  • 27 Maggio 2021

    Le nuove ripartenze nel rapporto Banca-Impresa

    By Hudy Dreossi, Business Partner A.Q.A. Network

    È tempo di impostare la ripartenza: l’efficacia del piano vaccinale ed il graduale allentamento delle restrizioni preannunciano un’imminente uscita dallo stato d’emergenza e la necessità di impostare strategie adeguate allo scenario congiunturale post-pandemico.

    La crisi del Covid ha accelerato tendenze di lungo termine, rielaborando in modo significativo il modo il fare impresa in particolare per le PMI: una prima riflessione da dover affrontare sarà indubbiamente il rapporto impresa-banca, probabilmente il primo stakeholders che reclamerà un cambio di passo.

    Si può prevedere che a fronte mantenimento dell’alto di domanda di credito da parte dei governi, obbligati ad emettere ancora titoli per finanziare il proprio debito pubblico e l’inevitabile ripresa dell’inflazione, provocata dall’incremento dei prezzi del petrolio e delle materie prime gli Istituti di credito, consci della difficoltà di incasso di molte attività, rallenteranno la propensione alla concessione di affidamenti. Le banche adottando raccomandazioni comunitarie e cercando di evitare l’insorgere di deterioramento della fiducia dei risparmiatori andranno ad implementare nuove analisi sulla solvibilità dei clienti.

    Prima di avviare ricerche di finanziamento extra-bancarie (su cui non tarderemo un approfondimento), per mantenere il livello di esposizione debitoria o acquisire nuovo credito necessario per finanziare le azioni di adeguamento ai nuovi modelli di business, è fondamentale per le PMI, generalmente affette dalla sottocapitalizzazione, adottare sistemi riduzione dell’asimmetria informativa banca-impresa.

    In un’ottica di trasparenza e costruzione di fiducia appare utile che l’impresa superi la logica dell’aggiornamento dell’istituto con dati esclusivamente storici, avviando altresì la condivisione di informazioni sulle prospettive di fatturato e di margine operativo di breve e lungo termine. Nei prossimi due esercizi, infatti le autorità di vigilanza bancaria condurranno molteplici test sulle nostre banche sicché un gap informativo potrebbe ridurre la capacità di intercettare risorse. Il monitoraggio riguarderà essenzialmente la sostenibilità degli impieghi delle imprese del credito descritta dalla capacità delle PMI a produrre flussi attivi.

    Dal prossimo semestre, sulla scorta di quanto accade per le imprese più strutturate, la redazione di un business plan si rivelerà uno strumento indispensabile per avviare l’istruttoria sul merito creditizio. Le statistiche sulle erogazioni dei finanziamenti offerti dal Decreto Liquidità, evidenziano che l’assenza di un sistema di programmazione strategica anche elementare complichi il processo acquisizione di nuova finanza. Il primo scoglio sarà la costruzione di piano di budget elementare per il triennio 22-24 ed analisi sulla remunerazione del capitale.

    Sulla scorta delle prassi dell’EBA Associazione delle Banche Europe e di filoni legislativi domestici che pongono al centro l’istituzione banca nel nuovo diritto fallimentare e nel controllo sui movimenti finanziari, l’impresa deve abituarsi a dotarsi di obiettivi ed imparare a formalizzare gli stessi utilizzando indicatori riconosciuti dal sistema bancario. Nei documenti allegati alle richieste di risorse finanziarie è necessario includere, gli obiettivi di performance e le azioni potenziali in caso di mancato raggiungimento: un’attenzione puntuale è gradita sulle azioni messe in campo per la tutela ambientali, sociali e di inclusione (Environmental-Social-Governance) che le banche ed i fondi di investimento sono chiamati ad incorporare nei propri processi.

    Il sistema bancario avvantaggerà, è ormai chiaro, i soggetti aziendali capaci di definire strategie e di ascoltare il cambiamento elaborando in modo continuativo correzioni al modello di gestione. Superando progressivamente la logica delle garanzie su valori immobiliare, inizieranno infatti a premiare le imprese per la loro capacità di progettare e attuare percorsi aziendali coerenti allo scenario macro-economico, alle leve del settore ed all’efficienza della propria organizzazione in situazioni di crisi. Sono probabili importanti compressioni nell’ammontare dei cancelletti delle PMI che ritarderanno l’introduzione di un adeguato assetto informativo.

    I consulenti di A.Q.A. Network posso accompagnare le imprese ad un armonioso e trasparente dialogo con i finanziatori implementando analisi economico-finanziarie, facilitando il dialogo interno tra soci e organizzazione aziendale e indirizzando le politiche aziendali all’innovazione, vera chiave per poter affrontare una fase condizionata da una costante incertezza.

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