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25 Giugno 2023
L’ABC per affrontare la fase di rialzo delle materie prime
By Hudy Dreossi, Business Partner A.Q.A. Network
L’esercizio contabile in corso conferma una necessità per le PMI resasi sempre più impellente: mappare il processo produttivo e misurare l’efficienza del proprio modello di business isolando dai valori di costo gli effetti derivati dalla variazione del prezzo delle materie prime, che ancora per lunga parte del 2024 rimarrà instabile. L’emergere di molteplici mercati condizionati da rigide situazioni di oligopolio sia a monte che a valle della catena del valore impone agli operatori di mantenere elevata razionalità in fase di approvvigionamento e l’implementazione di sistemi a forte flessibilità produttiva.
Non deve ingannare la fase di moderata stabilità registrata nel primo semestre 2023: il mantenimento dei livelli di prezzi di vendita di molti semilavorati a fronte di un generale riduzione degli indici delle materie prime va attribuito esclusivamente al rallentamento degli investimenti operatori dai grandi gruppi a seguito dell’aumento dei tassi di interesse.
Nella pianificazione di medio termine le imprese dovranno costruire un posizionamento di mercato identificando i livelli del costo d’acquisto e del prezzo di vendita quali parametri esogeni e su tali definire quantità da produrre e grado di complessità delle produzioni ad intervalli trimestrali.
L’eccezionale velocità di incremento e successiva discesa di materie cruciali per la produzione come i minerali ferrosi, i derivati del petrolio e alto numero di granaglie alimentari nei fatti anticipa come nel prossimo biennio le sorti aziendali delle imprese leader quelli condizionanti i prezzi determinerà fluttuazioni continue. In questo contesto assurge ad elemento strategico per il mantenimento della continuità aziendale la capacità di gestione delle informazioni interne ed esterne all’impresa.
In primo luogo, i dati interni dovranno necessariamente condurre ad un’attenta analisi della propria capacità produttiva e del layout ottimale: la gestione delle produzioni dovrà raccordarsi il più possibile alla disponibilità dei clienti abituali con cui stringere relazione di lungo termine a reggere soglie di fatturato capaci di assorbire i costi variabili e quota parte delle spese per gli investimenti. Con la platea di clienti abituali, appare cruciale pertanto avviare una comunicazione sulla qualità messa a disposizione che dovrà allinearsi alle reali esigenze e sul prezzo praticato che dovrà strutturarsi quale quota incrementale del costo dei materiali, consumato nel processo produttivo il cui costo base è sempre più trasparente.
Il valore aggiunto utile alla remunerazione dei portatori di capitale di rischio sarà derivato dalle azioni puntuali dell’impresa connesse ad acquisti migliori o vendite a margine non abituale che in considerazione della portata del progetto potrà essere superiore o inferire alla media. Si deduce quindi come reparti industriali e squadre di operatori dovranno essere preparati a gestire in modo fluido e armonico l’abituale ed attivarsi per la realizzazione delle quote incrementale
Di rilievo si giudica l’elaborazione delle informazioni di tipo quantitativo e finanziarie acquisibili dall’impresa: le oscillazioni negli indici delle materie prime al pari dell’evoluzione delle preferenze dei consumatori finali si struttureranno quali determinanti di scelte che mensilmente dovranno essere ridefinite.
Per le nostre imprese è importante abituarsi a concetti tipici di organizzazioni più strutturate quali lotti economici, produzioni addizionale e revisione continua dei prezzi nonché utilizzo speculativo del magazzino. Sull’ultimo punto che richiederebbe un’esplosione puntuale dell’argomento si indica come è sia necessario anche in considerazione del nuovo Codice della Crisi d’impresa una gestione attiva degli scoperti di cassa e la costruzione di una pianificazione raccordata con la principale banca di supporto.
Gestire tale transazione significa valorizzare le organizzazioni attraverso una revisione dei modelli decisionali e la gestione del patrimonio informativa aziendale rimodulando i processi al fine di ridurre inefficienze e conflitti. Salvo stravolgimenti di tipo politico, il 2024 si caratterizzerà per un ulteriore sviluppo del commercio internazionale che si caratterizzerà ulteriormente per rigidità nei parametri di scambio e incremento dei volumi scambiati. A fine anno potremmo trovarci nuovamente in considerazione della crescita cinese un nuovo boom rialzista di molte materie prima che dovrà essere affrontato con nervi saldi e consapevolezza di dover imparare a gestire tale complessità.
Il know how dei consulenti di A.Q.A. Network, capaci di metter a frutto conoscenze di gestionali, industriali e umane, può accompagnare le nostre PMI all’assimilazione e rivisitazione delle regole non scritte del mercato post-pandemico.
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