-
23 Marzo 2021
Non è il momento di farsi prendere dal panico: arriva il primo aiuto il DL sostegni!
By Hudy Dreossi, Business Partner A.Q.A Network
È chiaro che le incertezze sui tempi di uscita dalla crisi sanitaria, le restrizioni e le fluttuazioni nei prezzi delle materie prime e il calo di molti consumi abbiano contribuito a minare molte delle nostre certezze. Per gli imprenditori così come tutte per tutte le categorie professionali è il momento di valutare oggettivamente la situazione e reagire sperimentando nuovi modelli di gestione ed interpretando nuovi paradigmi sfruttando al massimo le opportunità concesse dalla digitalizzazione come dalle finestre legislative in atto.
Dalle istituzioni europee, dal governo italiano e dagli organi periferici della Pubblica Amministrazione sta maturando la consapevolezza della necessità di mettere al centro i settori produttivi attraverso politiche che agevolano la ripresa di fiducia e degli investimenti. Il pacchetto di interventi atto a modernizzare il sistema paese comprende la messa a regime di un piano di rilancio che comprenderà opere pubbliche, sviluppo delle competenze e sostegno alle imprese per le transizioni digitali ed ecologica
Sulla scorta di tali indirizzi è stato recentemente varato un primo provvedimento di accompagnamento all’uscita della fase maggiormente critica della crisi che assicuri supporti alle imprese e strumenti di salvaguardia del reddito ai lavoratori.
Il pacchetto legislativo, approvato in chiusura del primo trimestre e subito ribattezzato DL Sostegni è una norma speciale del Governo che ha l’obiettivo di riattivare le energie positive del Paese con un gesto tangibile.
L’art. 1 del DL Sostegni , prevede un nuovo contributo a fondo perduto per tutti i soggetti titolari di partita IVA, che svolgono attività d’impresa, arte o professione o producono reddito agrario e che abbiano subito un calo almeno del 30% dell’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi dell’anno 2020 rispetto a quello 2019, con ricavi o compensi non superiori a 10 milioni di euro nel periodo d’imposta 2019 e con esclusione dei soggetti la cui attività risulti cessata alla data di entrata in vigore del decreto, dei soggetti che hanno attivato la partita IVA dopo l’entrata in vigore del decreto e degli intermediari finanziari e società di partecipazione finanziarie e non finanziarie. Tale contributo, non prevede specifici codici ATECO di riferimento né specifiche esclusioni per i professionisti iscritti alle Casse di previdenza.
L’ammontare del contributo è quindi determinato applicando una percentuale alla differenza tra l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi prodotti nell’anno 2020 e l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi prodotti nel 2019.
Tale percentuale è pari al 60%, 50%, 40%, 30% e 20% per i soggetti con ricavi o compensi non superiori rispettivamente a 100.000, 400.000, 1 milione, 5 milioni e 10 milioni di euro nel periodo d’imposta 2019, così come meglio specificato nella seguente tabella:% da applicare sulla differenza di ammontare medio mensile fatturato-corrispettivi 2020 e 2019
Ricavi/compensi 2019 60% Non superiori a 100.000 euro 50% Tra 100.000 e 400.000 euro 40% Tra 400.000 euro e 1 milione di euro 30% Tra 1 milione e 5 milioni di euro 20% Tra 5 e 10 milioni di euro In ogni caso, l’importo del contributo non potrà essere superiore a 150.000 euro. È comunque riconosciuto, per i soggetti beneficiari (inclusi quelli che hanno attivato la partita IVA dal 1° gennaio 2020), un contributo minimo pari a 1.000 euro per le persone fisiche e a 2.000 euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche.
Il contributo a fondo perduto (valido per gli operatori economici che hanno ridotto il fatturato del 30%), in alternativa all’erogazione diretta può essere riconosciuto anche sotto forma di credito d’imposta, da utilizzare esclusivamente in compensazione su modello F24. Tale contributo non concorre alla formazione della base imponibile delle imposte sui redditi e dell’IRAP.
Per l’ottenimento di tale contributo a fondo perduto, i soggetti interessati presentano, esclusivamente in via telematica e su specifica piattaforma, una istanza all’Agenzia delle Entrate con l’indicazione della sussistenza dei requisiti richiesti. L’istanza dovrà essere presentata a pena di decadenza, entro 60 giorni dalla data di avvio della procedura telematica per la presentazione della stessa, con modalità, modello e tempistica da definire attraverso specifico provvedimento emanato dall’Agenzia delle Entrate entro la fine del mese di marzo.I consulenti di A.Q.A network consci dalla difficoltà in cui stanno versando molte imprese e convinti del valore del tessuto produttivo nonché del ruolo sociale delle nostre PMI sono costantemente in aggiornati sulle opportunità e sulle aperture normative che facilitano il recupero sostenibilità delle imprese del territorio e quindi a garantire il massimo supporto agli operatori.
Leave a comment
Comments(0)