-
27 Febbraio 2024
Nuovi stimoli dalla EU nel rapporto banca impresa
By Hudy Dreossi, Business Partner A.Q.A Network
Trasparenza e analisi del contesto sono i driver del governo dell’impresa e della gestione dei rischi congiunturali: dopo le interpretazioni dottrinali degli esperti di materia contabile ed i primi assunti giurisprudenziali anche il “ceto bancario” conferma l’ineluttabile necessità di una comunicazione efficace tra PMI e stakeholders. Tale affermazione trova conferma nelle Linee Guida dell’Autorità Bancaria Europea, che nei fatti ratificano le prassi dei gruppi bancari più strutturati e disciplineranno nel prossimo quinquennio le concessioni di fiducia agli operatori imprese.
L’EBA, l’agenzia comunitaria preposta a promuovere l’armonizzazione delle pratiche operative bancarie in stretta connessione con la Commissione Europea e le Banche Centrali nazionali, completa il percorso legislativo, recepito in Italia della riforma sulla Crisi d’Impresa che sposta il focus della finanza d’impresa sull’osservazione dell’andamento nei medio-lungo termine. Superando la mera fiducia del direttore di filiale nei confronti dell’imprenditore e il classico “storico degli adempimenti”, si comprende come la banca premierà i soggetti che oltre al fascicolo bilancio civilistico condivideranno chiarimento sull’andamento e sul percorso intraprese dall’organizzazione aziendale.
Tra le raccomandazioni presenti nel documento c’è un chiaro richiamo agli operatori del credito a costruire modelli interni di utili alla valutazione della solvibilità del cliente; citando il verbo del documento si invitano le centrali rischi ad impostare “un approccio proattivo al monitoraggio, individuando per tempo il deterioramento dei crediti”. È pertanto chiaro come si sta palesando un progressivo calo di importanza del sistema delle garanzie reali (elementi di attenuazione del rischio) a favore di costruzione di piani e prospettiche affidabili come business plan elaborati da terzi attestati ed asseverati. I procedimenti bancari si focalizzeranno sulla “stima della generazione di cassa”
In concreto successivamente al 30 giugno 2024, salvo potenziali proroghe, le varie banche dovranno informare la clientela sulle potenziali modifiche del rating assegnato e pertanto sulle possibili contrazioni dei castelletti di fido accordati: contestualmente verranno avanzate alla clientela più esposta richieste di delucidazioni e apporto di giustificativi. L’entrata in vigore di questo pacchetto normativo permetterà alle banche nella prospettiva di una complessiva riduzione delle asimmetrie informative banca-impresa di rivedere il set informativo richiesto alla clientela.
Nei periodi a venire si comprende l’assoluta centralità di una descrizione del modello di business e dalla strategia adottata: le linee guida dell’EBA si focalizzano su indici gestionali quali la dipendenza da singoli contratti, clienti e fornitori che preciseranno una segmentazione alternativa per classificare i soggetti aziendali richiedenti un finanziamento per investimenti. Nondimeno sarà oggetto di valutazione l’adesione delle imprese a progetti di pubblica utilità, di sostegno alle persone e la partecipazione alla transizione ecologica.
Consci che la fase di scioglimento delle strette monetarie imposte della Banca Centrale Europea al pari dell’allentamento dei tassi di interesse siano processi tutt’altro che immediati, appare appropriato quindi suggerire ai nostri imprenditori un adeguamento degli assetti informativi aziendali. Gli elementi di maggiore interesse su cui valutare dati storici e potenziale sono:
- le variazioni di fatturato
- l’incidenza dei consumi
- il margine lordo (Ebitda) ed il suo rapporto sulla situazione finanziaria netta
- l’evoluzione del ciclo magazzino, crediti e debiti commerciali
- la gestione degli scaduti
- metriche sulla gestione e profittabilità di singoli progetti
Nell’ambito di un “sano” rapporto con gli istituti di credito appare inoltre fondamentale oltre ad un’esaustiva relazione sulla gestione degli amministratori ed un’informativa su rischi ed incertezze da allegare al bilancio civilistico la predisposizione di documenti infra-annuali e prospettici commisurati alla complessità dell’impresa. Business plan, budget e valorizzazione dei KPI assumono un valore strategico per identificare la qualità de management e la capacità di centrare gli obiettivi richiesti dai soci.
In conclusione, si può affermare come l’incremento di complessità aziendale sia stata sancita anche dalle massime autorità di credito: la compressione dei margini e le incertezze geopolitiche che incrementano il rischio di gestione devono essere fronteggiate con abitudine alla pianificazione (l’ importanza della delega è ribadita da un favor verso amministratori esterni alla famiglia detentrice il capitale) e valorizzando il patrimonio intangibile costituito dalla reputazione aziendale e assoluta riconoscibilità della trasparenza. L’impostazione di tali modelli di sostenibilità economica a supporto al governo dell’impresa è sempre stata elemento imprescindibile dei programmi di sostegno al cambiamento delle imprese accompagnate dai consulenti del network A.Q.A
- Categories:
- Europa,
- Finanza,
- Imprese,
- Sostenibilità,
- Strumenti
Leave a comment
Comments(0)