Le imprese possono esser il principale moto di una società sostenibile: dalla UE uno stimolo alle nostre organizzazioni a misurare ed incrementare l’impatto positivo sui territori.

  • 22 Febbraio 2023

    Le imprese possono esser il principale moto di una società sostenibile: dalla UE uno stimolo alle nostre organizzazioni a misurare ed incrementare l’impatto positivo sui territori.

    By Hudy Dreossi, Business Partner A.Q.A Network

    Elaborare una riflessione sulla “sostenibilità” significa in primis comprendere come lo sviluppo economico sia il risultato di molteplici fattori interconnessi, nel quale si integrano interessi talvolta contrapposti e si rileva che per quanto trascurabile, una singola impresa ha un impatto sul contesto di rifermento e può condizionare, talvolta indirettamente, l’evoluzione di un territorio e la qualità della vita assicurata ai cittadini. A formalizzare tale assioma, si è incaricata la Commissioni Europea che ha introdotto attraverso una direttiva una normativa quadro sulla rendicontazione non finanziaria che sostanzialmente obbliga l’imprenditore a misurare le azioni atte al raggiungimento degli obiettivi sociali ed ambientali.

    La storia recente dei nostri territori è stata intrinsecamente scolpita dalle scelte di imprenditori che hanno favorito lo sviluppo e un benessere diffuso. Dalla ricostruzione post-bellica sino alla crisi del 2008, l’imprenditoria italiana, in particolare nelle regioni del Nord-Est ha sviluppato diversi modelli di dialogo con le comunità di riferimento, identificando l’impresa quale elemento aggregante e motore del cambiamento. Le imprese familiari, a sostegno della Pubblica Amministrazione, hanno immettendo risorse generate dal business, rinforzato il welfare di comunità e la coesione sociale: soprattutto in provincia, nelle cosiddette aree marginali, imprese hanno elargito fondi a favore di iniziative culturali, sportive e solidaristiche. Il successo di un imprenditore era misurato dal numero e la portata delle elargizioni che in talune situazioni avevano il fine di compensare i cittadini delle esternalità negative che ineluttabilmente connesse a certe produzioni.

    Tale quadro è stato sconvolto dai nuovi paradigmi operativi, dall’iper-competizione e dalle sempre più stringenti legislazioni ambientali che nei fatti hanno determinato l’interruzione di questa connessione impresa-territorio che viene sostanzialmente riattivata dalla Direttiva Europea Corporate Sustainability Reporting Directive, “CSRD”, che estende il reporting di sostenibilità alle PMI. L’elemento sostanziale è attribuire un vantaggio gestionale, non solo pubblicitario ai soggetti aziendali che contribuiscono in modo fattivo al raggiungimento degli obiettivi ONU 2030: si passa dal locale all’internazionalizzato e dall’esibito al misurato.

    Sul piano pratico vengono resi ufficiali “standard” in grado di misurare l’impegno delle imprese a principi di etica, di protezione di soggetti fragili e tutela ambientale in base a parametri volumetrici fissati da commissioni incaricate. Al pari di un bilancio economico finanziario sono state individuate regole, buone prassi e scale ufficiali atte a rendere confrontabili in un prospetto ufficiale la numerosità degli obiettivi prefissati e quelli consuntivati. Per evitare comportamenti opportunistici, la stessa normativa ha individuato l’opportunità di organo ufficiale di certificazione chiamato a monitorare la veridicità delle dichiarazioni.

    Tale “bilancio sociale” rispettando il cosiddetto principio della doppia materialità dovrà riportate contemporaneamente le attività meritevoli di tutela e quantificare le esternalità negative della produzione.

    Nell’immediato, già dal 2023, è un onere-opportunità reso obbligatorio agli operatori più strutturati con un giro d’affari di oltre 40 milioni di euro o in alternativa investimenti per 20 milioni che hanno strutture amministrative solide e un peso-specifico nei singoli segmenti di mercato.

    La normativa, tuttavia, si comprende da una prima analisi, vuole spingere le imprese più strutturate a coinvolgere le imprese dalla filiera a indirizzare il loro impegno in questioni meritevoli di tutela.

    Per garantire la trasparenza delle dichiarazioni, cruciale in un mondo digitalizzato, è stato previsto un obbligo di tracciatura dei fornitori del soggetto il cui impegno prova indirettamente l’attività della filiera. Sempre nell’ottica di evitare situazioni di malafede sono stati deliberate obbligazioni anche per imprese multinazionali aventi sede fuori dalla Comunità Europa.

    Dovrà passare il vaglio dei legislatori nazionali invece gli strumenti con cui il management delle imprese sarà tenuto a dialogare con i rappresentanti dei lavoratori e discutere con essi le informazioni di sostenibilità maggiormente rilevanti, così è da comprender ancora come le informazioni “sostenibili” si integreranno con le note integrative delle imprese ordinarie.

    Il primo set di standard di sostenibilità europei sarà approvato ed emanato entro il 30.06.2023 e il secondo set inclusi quelli settoriali e per le PMI entro il 30.06.2024.

    I settori merceologici maggiormente coinvolti in prima battuta saranno i settori legati ai combustibili fossili con tutti i loro derivati, l’alimentare e la gestione delle utenze urbane (acqua, luce, gas e gestione dei rifiuti).

     I quasi tre anni di convivenza con al Pandemia e con il senso di incertezza provocato dallo scenario internazionale hanno palesato come leadership diffuse, senso d’appartenenza e un focus sulla sostenibilità siano imprescindibili chiavi per lo sviluppo delle nostre imprese. Il reporting di sostenibilità non è solo un adempimento ma uno stimolo per accettare la sfida del cambiamento integrando efficienza operative e un contributo allo sviluppo delle nostre società non ancora pronte alle prossime crisi, in primis il mutamento climatico. 

    I consulenti di AQA Network sensibili alle tematiche di inclusione, tutela ambientale e della responsabilità sociale d’impresa accolgono con entusiasmo la direttiva che vuole premiare modelli di business avanzati basati su rispetto degli individui e della comunità.

    Contattateci per un confronto sul tema!

     

    Comments(0)

    Leave a comment

    4 × 1 =

    Required fields are marked *

Newsletter
Iscriviti per rimanere sempre aggiornato